mercoledì 14 giugno 2017

LA PRODUZIONE INDUSTRIALE SCENDE. È QUESTA LA RIPRESA?

LA PRODUZIONE INDUSTRIALE SCENDE. 
È QUESTA LA RIPRESA?



La produzione industriale ad aprile è scesa dello 0,4% rispetto a marzo. Rispetto all’anno scorso conserva un vantaggio dell’1%. Sono dati che, meglio di ogni altra spiegazione, dicono quanto fossero effimeri gli entusiasmi di chi, appena una settimana fa affermava che l’Italia aveva ripreso la strada della crescita. Illusioni. Semplicemente illusioni. Basta poco per capire. L’Italia ha ottenuto un miglioramento che, forse, quest’anno, arriverà all1% del Pil in presenza di condizioni irripetibili: euro debole, prezzo del petrolio contenuto e tassi a zero. Che cosa succederà quando questa condizione ottimale comincerà a cambiare segno? Per saperlo, probabilmente, non bisognerà aspettare molto. A fine anno Draghi attenuerà la politica di sostegno monetario. Come sempre quando la marea si ritira si vedrà chi nuotava nudo.
Ci sono politici, economisti, giornali che si spaccano la testa su variazioni prive di contenuto. La realtà è questa. Abbiamo perso in dieci anni di crisi un quarto della produzione industriale. Avere recuperato l’1% in un anno si configura come un semplice rimbalzo. Ci sono ancora ventiquattro punti da recuperare. E il Pil? Rispetto al 2008 siamo ancora indietro del 10%. Ne restano nove da scalare. Vuol dire che, nella migliore delle ipotesi torneremo sui livelli pre-crisi non prima del 2027. Avremo, cioè, buttato via vent’anni. Un’intera generazione. C’è davvero da restare stupefatti per la superficialità con cui certi temi vengono affrontati. Come se ripetere all’infinito che le cose stanno migliorando servisse a cambiare segno alla stagnazione che ci opprime. Certo c’è sempre la speranza delle aspettative che, insistendo, si auto-avverano.
Ma è un gioco psicologico. La realtà ci dice altre cose. Per esempio che le sofferenze bancarie hanno raggiunto la soglia di duecento miliardi e mese dopo mese, si aggiunge qualche altro miliardo. Significa che le imprese fanno ancora molta fatica.
Lo conferma l’indicatore sui fallimenti. Secondo le statistiche di Cribis, la banca dati che fornisce le analisi sul credito, le imprese insolventi nel primo trimestre sono state 2998. Vuol dire il 36% in più rispetto il 2009, inizio della catastrofe economica italiana.
Giusto per capire le dimensioni del disastro possiamo dire che sono fallite in media 47 imprese al giorno, circa 2 ogni ora. Sabati, domeniche e festività incluse. Giorno e notte.
(FONTE QUI)

L'avv. Giuseppe Palma di Riscossa Italia: dimissioni!

14 giugno 2017.

Come un fulmine a ciel sereno, oggi, sul sito facebook dell'avvocato Giuseppe Palma si legge:

"Esclusivamente per motivi personali, e solo personali, comunico le mie dimissioni da vicesegretario di Riscossa Italia.
Continuerò, da uomo libero quale sono sempre stato, a fare ciò che so fare meglio, cioè scrivere e divulgare attraverso i miei libri ed articoli le gravi nefandezze connesse alla sovrastruttura europea e alla moneta unica, allo scopo di salvare la Costituzione e debellare il crimine dell'Unione Europea e dell'Euro.
Agli amici Avv. Marco Mori e Luigi Pecchioli auguro tutto il bene e il successo di questo mondo! Lo meritano! A loro andrà sempre il mio supporto umano, scientifico e culturale al fine di fornire (anche se non ne hanno bisogno) tutti gli strumenti, giuridici e culturali, per sconfiggere il mostro neoliberista che attanaglia la libertà e i diritti fondamentali di quasi mezzo miliardo di persone.
Ma io torno a fare ciò che mi riesce meglio: scrivere e pubblicare quanto necessario allo scopo di salvare la Nazione e la Costituzione
Non posso crescere una figlia se sono sempre in giro per la politica. Scelta difficile, ma forse la più giusta.
Mi limiterò a girare l'Italia solo per finalità scientifiche e culturali, come ho sempre fatto.
Il Paese ha ancora bisogno del mio contributo letterario e scientifico. E solo a quello, e ovviamente al mio lavoro di avvocato, dedicherò il mio tempo.
Giuseppe PALMA"


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Questa che segue, è solo una parte delle dichiarazioni e della lotta intrapresa da Giuseppe Palma contro i poteri forti: PD e UE. Seguite il video. Si tratta solo di uno dei tanti suoi attacchi contro il potere dominante e contro il partito chiaramente al servizio della dittatura finanziaria UE e BCE.
POI, RIFLETTETE E... DOMANDATEVI:

 HANNO MINACCIATO GIUSEPPE PALMA? HA AVUTO AVVERTIMENTI CRIMINALI? HA ABBANDONATO PERCHE' "TIENE FAMIGLIA"? POSSIAMO CREDERE ALLA SUA LETTERA DI DIMISSIONI DOPO AVERE ASSISTITO A TANTA LOTTA E GRINTA DIMOSTRATE IN PASSATO?

A OGNUNO L'ARDUA SENTENZA. ....
P.S. - sono state evidenziate alcune parole nella lettera di dimissioni. Un messaggio nascosto?
Io sono un poco complottista a volte.... Scusate.

Giuseppe Palma

Non ci siamo candidati a Genova perché avevamo l'ambizione di fare risultato.
Ci siamo candidati perché era la cosa giusta da fare.
Si fa ciò che è giusto, non ciò che conviene!
E quando si tenta di difendere la Costituzione, è sempre giusto.

lunedì 12 giugno 2017

Marco Mori, cand. Sindaco di Genova, POST ELEZIONI giu.2017



POST ELEZIONI - Genova, 12 giugno 2017

Siano benedetti i voti portati a casa da Marco Mori.
Boicottato dai media asserviti, ha fatto luce sulla situazione dei Comuni bloccati dal provocatorio Patto di Stabilità voluto ed imposto dai criminali della finanza per bloccare le spese manutentive, impedire una maggiore circolazione monetaria, creare disagio ai cittadini ed accelerare il processo recessivo.

Denunciando i progetti ed il volto vero dei poteri che ci stanno conducendo alla rovina, e proponendo gli unici rimedi validi per difenderci e salvarci, Marco Mori ha rappresentato tutti noi ed ha elevato il tono del dibattito politico di altri gruppi politicamente e culturalmente inesistenti, capaci solo di ripetere vecchi ed anacronistici slogan, beffarde promesse a vuoto con progetti privi di copertura finanziaria.

I criminali della finanza sono gli unici vincitori delle elezioni, perchè hanno puntualmente realizzato, con l' esigua affluenza alle urne, la disaffezione alla partecipazione attiva alla politica dei cittadini ed hanno avuto la conferma, con la vittoria dei partiti corrotti ed asserviti, che il Popolo Italiano continua irresponsabilmente ad autoincaprettarsi senza cercare valide e percorribili vie di scampo.

Ai cittadini che hanno capito e votato le tematiche di Marco Mori, dobbiamo aggiungere altri Italiani a cui apriremo gli occhi con una incessante semina di consapevolezza. A breve la recrudescenza dell' aggressione alla nostra esistenza sarà insopportabile e soltanto noi siamo in grado di indicare il volto del nemico vero da cui difenderci per salvarci. Grazie Marco per tutto l' impegno che hai profuso insieme al tuo Gruppo nella campagna elettorale e nella diffusione della consapevolezza.

(Francesco Miglino)


"A Genova quasi senza attivisti passeremo il migliaio di preferenze. Il messaggio è forte e vinceremo. Ma serve gente sulle strade non su FB...
Altrimenti non sconfiggeremo mai la dittatura finanziaria. Serve una rete di persone in tutti i territori.
Ci vediamo alle prossime elezioni, questo è solo il principio.
Andiamo avanti! " (Marco Mori)

Gens Licinia Lei ha fatto del suo meglio avvocato, dando per altro ottimi risultati e aprendo gli occhi a molti. In così poco tempo è riuscito ad arrivare primo in tutti i sondaggi, si figuri cosa riuscirebbe a fare da qui in avanti.
Lo ha detto anche lei nell'intervista fatta da Claudio Messora: "Non si può vivere in eterno in una crisi economica, a un certo punto cambia qualcosa".
Non demordiamo.

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22
12 hModificato
Tommaso Rabiti gli italiani non capiranno mai la maggior parte sa appena leggere e scrivere come fa a capire le teorie di keynes? non c'è speranza per l'Italia fa bene chi se ne va anche io presto ripartirò per l'estero , ci meritiamo di essere invasi da cinesi e africani siamo patetici

giovedì 8 giugno 2017

ULTIMO APPELLO A GENOVA - ELEZIONI SINDACO 11 giugno 2017

Pubblicato il 08 giu 2017

Genova e genovesi tutti!!! ... vi chiamiamo all'attenzione: 

le elezioni comunali,mai come quest'anno sono importanti per Genova; dal risultato dipende una potenziale rivoluzione che investirà tutta l'Italia. 
Marco Mori, il candidato di RISCOSSA ITALIA, si configura come l'uomo che difende la Costituzione e l'Italia dai vincoli atroci dell'unione europea per i quali l'intera classe politica ha immolato l'Italia con sofferenze umane e danni al tessuto economico e sociale enormi. 
Con l'elezione di Marco, Genova e poi l'Italia, hanno una grande possibilità che non va persa!

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Giuseppe Palma per Marco Mori Sindaco di Genova...amministrative comunali 2017
Pubblicato il 03 giu 2017
Genova si salva solo violando le criminali norme UE che impongono di tagliare la spesa pubblica

www.riscossaitalia.it

#marcomorisindaco

Un programma locale rivoluzionario che risponde all'unico problema "dove prendere i soldi?
http://www.studiolegalemarcomori.it/u...

Guarda anche:
Massima condivisione di questo prese spot che semplicemente può far accendere una lampadina ha chi non comprende la follia delle attuali politiche monetarie.
https://www.facebook.com/studiolegale...

http://lacostituzioneblog.com/…/elezi...

lunedì 5 giugno 2017

Becchi: Gentiloni traditore della Patria, e voi gregge di pecoroni!

Paolo Becchi su Paolo Gentiloni: "Gentiloni si può definire molto semplicemente con tre parole: è un traditore della Patria. È uno che svende gli ultimi elementi di sovranità ancora presenti nel nostro Paese all'Unione Europea. E il compito che ha da realizzare è questo: la distruzione totale del nostro Paese cominciata con il colpo di Stato di Monti. Punto!

Il compito che ha Gentiloni è quello che è stato bocciato dalla riforma, perché la Riforma (tra virgolette "riforma") prevedeva l'entrata dell'Unione Europea nella nostra Costituzione, ebbene: non ce l'hanno fatta in questo modo, non è entrata dalla porta, e ce la fanno entrare dalla finestra del Governo Gentiloni. Questo è il fatto.

segue qui:  

Comuni italiani, sforate il patto di stabilità interno! (avv. Giuseppe PALMA)

Comuni italiani, sforate il patto di stabilità interno! L’intervista che Giuseppe PALMA ha rilasciato ad AbruzzoWeb

qui di seguito l’intervista che l’avv. Giuseppe PALMA, candidato a Genova come Consigliere comunale con la lista “Riscossa Italia” – Marco MORI sindaco, ha rilasciato al quotidiano on-line AbruzzoWeb (05 giugno 2017):
Comuni italiani, sforate il patto di stabilità interno! direttamente da AbruzzoWeb:
Articolo a firma di Roberto Santilli
L’AQUILA – “Tecnicamente, i Comuni italiani non hanno più soldi. C’è il patto di stabilità interno, la cui genesi è nei vincoli esterni dell’Unione Europea, costituzionalizzati con la legge n. 1 del 2012 che è, per riassumere, quella del pareggio di bilancio in Costituzione sia a livello locale che nazionale. E allora, per cominciare, i Comuni sforino il patto di stabilità e lascino perdere i fondi europei, uno degli strumenti di ricatto e di maggiore impoverimento del Paese”.
Così ad AbruzzoWeb Giuseppe Palma, avvocato e scrittore che di recente è stato tra i relatori a L”Aquila del convegno sull’uscita dell’Italia dall’Euro, “Italexit”, organizzato da questo giornale.
Nel clima della campagna elettorale in Italia per le elezioni comunali, Palma punta a spiegare, come sta facendo a Genova (candidandosi al Consiglio comunale) con il candidato sindaco di “Riscossa Italia” Marco Mori – avvocato che in passato ha denunciato, chiedendone l’arresto, tra gli altri, l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex premier Mario Monti, – quelle questioni che difficilmente trovano spazio nei dibattiti e nelle proposte elettorali.
“Siamo ormai al punto in cui i Comuni chiedono in prestito i soldi alle banche – spiega, polemizzando, l’avvocato Palma – le quali, ovviamente, applicano tassi di interesse come se si trattasse di un normale prestito a chiunque. I Comuni, quindi, usano le tasse per ripagare il prestito, come un poveretto che chiede i soldi allo strozzino”.
“E si faccia attenzione quando i politici e i tecnici si riempiono la bocca con aggettivi come ‘virtuoso’, o con i fondi europei, altro strumento folle nell’Italia dell’Euro – prosegue l’esperto –. Essere virtuosi è una ottusità alla Monti, è un concetto sdoganato da lui e da quelli come lui. Lo Stato, gli Enti locali, non sono come una famiglia. La famiglia deve poter risparmiare, Stato ed Enti locali assolutamente no! Per fare gli interessi della collettività occorre più spesa pubblica, non tagli!Nel sistema dell’euro e dei vincoli esterni, invece, se qualcuno non lo ha ancora inteso, si tagliano le voci di spesa pubblica più sensibili e si privatizzano i servizi pubblici essenziali, in pratica si massacrano i più deboli, si crea povertà diffusa.
E attenzione anche quando ci parlano degli sprechi, i quali, benché deprecabili, non c’entrano assolutamente nulla con la crisi economica.
Perché, parlando solo e soltanto di sprechi, non si dà mai spazio al fatto, ad esempio, che da oltre vent’anni l’Italia fa avanzo primario, cioè tassa più di quanto spende, al netto degli interessi passivi sul debito pubblico, in un sistema, quello dell’Euro, che costringe gli Stati privi ormai di sovranità monetaria a prendere in prestito i soldi dai mercati dei capitali privati, cioè dagli strozzini, e che quindi diventano proprietari delle nostre vite e delle Istituzioni”.
“È lo Stato che deve garantire i trasferimenti agli Enti Locali in misura di ciò che occorre a soddisfarne tutte le esigenze – dice ancora Palma – altrimenti, sarà sempre più facile tagliare tutto per tenersi in piedi. L’originaria formulazione dell’articolo 119 della Costituzione era perfetta: lo Stato trasferiva agli Enti Locali ciò che serviva per soddisfarne tutti i bisogni. Punto. Ora, con l’euro e l’Unione Europea, non è più così”.
Sui Comuni che non possono creare lavoro, Palma afferma che “Possono invece farlo nei limiti di spesa. È tuttavia impossibile nel sistema euro creare la piena occupazione, mentre  in passato era diverso. Perché si chiedevano i trasferimenti allo Stato, perché soprattutto al sud deindustrializzato si toglievano le persone dalle rovine della disoccupazione assumendole nelle amministrazioni locali, mentre al nord il fenomeno era meno ‘forte’, ma anche il nord ormai è pressoché deindustrializzato. Gli ‘orrori’ del modello economico neoliberista si trovano anche al nord”.
Dunque, per il giurista e scrittore di origini pugliesi, “Bisogna aumentare la spesa pubblica, non diminuirla. Quindi, per quel che riguarda i Comuni, è necessario violare il patto di stabilità interno. Non va mai dimenticato che c’è una sentenza della Corte Costituzionale, la numero 275 del 2016, che dice che il principio dell’equilibrio di bilancio, cioè il pareggio di bilancio, non può mai prevalere sui diritti incomprimibiliQuindi, va da sé che per garantire questi diritti, si possa violare il patto di stabilità interno. E chi parla di fondi europei è come quel tale che ti consiglia di andare dallo strozzino. Idem i project financing, alla fine si va sempre a bussare al privato, facendo più danni di quanti se ne possano immaginare”.
Sulla campagna elettorale al fianco di Mori a Genova – conclude Palma – “La stiamo portando avanti sul territorio, utlilizzando al meglio anche i social network e le tv locali. Non so come risponderà elettoralmente la cittadinanza, ma per noi è arrivata l’ora di spezzare le catene euriste. Le stesse che producono il terribile e criminale patto di stabilità interno”.
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Intervista che l’avvocato Giuseppe PALMA ha rilasciato al quotidiano on-line AbruzzoWeb il 05 giugno 2017http://www.abruzzoweb.it/contenuti/comuni-italiani-sforate-patto-stabilita-e-strozzinaggio-ora-piu-spesa-pubblica-/629253-2/
 lacostituzioneblog.com