giovedì 26 luglio 2018

“Inganno” il libro fotografico che distrugge il modello della Terra a globo (Dino Tinelli)



“Inganno” il libro fotografico che distrugge il modello della Terra a globo

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lunedì 23 luglio 2018

Discorso ai giovani del costituzionalista Paolo Maddalena: "credere nella nostra Costituzione e nella nostra Patria".

A tutti i giovani per incoraggiarli e credere nella nostra Costituzione e nella nostra Patria

Discorso ai giovani del costituzionalista Paolo Maddalena. Si rivolge ai giovani: "in questo video di poco più di 6 minuti, mi sono voluto rivolgere a tutti i giovani per incoraggiarli e credere nella nostra Costituzione e nella nostra Patria."

Un maestro non solo della Costituzione.




Il governo ha una strategia per restituire sovranità all’Italia? Non c’è più tempo. (avv. Marco Mori)

Il governo ha una strategia per restituire sovranità all’Italia? (Marco Mori)

fonte: http://www.studiolegalemarcomori.it/governo-strategia-restituire-sovranita-allitalia/

L'onorevole Mattia Salvini in una foto quando con la LEGA combatteva contro l'EURO.
Dall’insediamento del nuovo Governo “giallo-verde” va avanti il dibattito sulla presunta strategia che nasconderebbero nel taschino per restituire sovranità ed indipendenza all’Italia. Le dichiarazioni pro euro e pro Ue, sarebbero dunque una mera finzione. 
I “sovranisti”, che ancora credono nel Governo, hanno accettato i contenuti del contratto, solo sul presupposto di credere fermamente che il rimangiarsi le posizioni euroscettiche sia stata solo una scaltra strategia. Per ribellarsi a Bruxelles, dicono, occorre prepararsi bene. Come se poi Bruxelles fosse così fessa da farsi fregare solo cambiando la comunicazione, curiosa tesi questa…
Quindi devo purtroppo dirvi che non è affatto così. Per carità non mi piace raccontare ai bimbi che Babbo Natale non esiste, ma questo è il mio ruolo, per fermare ciò che ormai pare davvero difficile impedire, ovvero la nascita degli Stati Uniti d’Europa e la consequenziale fine della nostra Repubblica.
Gli stessi (ex) profeti “no-euro”, oggi all’interno delle Istituzioni, fino a qualche mese fa tuonavano contro ogni posizione “battipugnista” con Bruxelles, spiegando a tutti chiaramente che l’Europa non si cambia, dirlo è solo marketing politico. Ormai tuttavia si sono appiattiti su tale marketing, compiendo non uno, ma ben due errori catastrofici. 
Il primo ovviamente è dare credibilità a chi non farà nulla per l’interesse nazionale, così contribuendo a disattivare il dissenso. Il secondo errore catastrofico è invece pensare che l’Europa non cambierà, mentre i passi avanti per l’Europa sono per definizione cambiamenti.
Il cambiamento quindi avverrà, ma certamente non in meglio. Come ho spiegato più volte i vincoli di bilancio non erano un fine, ma solo un mezzo: un mezzo per obbligarci a cedere sovranità attraverso la crisi economica che da essi sarebbe scaturita.
L’ultima funzione dei vincoli di bilancio sarà proprio quella di sparire in contropartita alle finali e definitive cessioni di sovranità necessarie agli USE. Insomma, con buona pace dei “profeti”, la Germania non ha mai segato il ramo su cui era seduta, ed era da veri imbecilli sostenerlo. Semplicemente agiva in esecuzione ad ordini e strategie che venivano dal potere economico e finanziario sovranazionale. Non penserete davvero che sia stata la signora Merkel a comandare in Germania e in Europa in questi anni, vero?
La Germania oggi, con la nuova larga coalizione al Governo, è espressamente favorevole alla road map verso gli Stati Uniti d’Europa, che anzi è addirittura tedesca, precisamente a firma di Martin Shultz. Il termine per il suo completamento è già fissato per il 2025.
La tempesta che si scatenerà con la fine degli acquisti di titoli di Stato da parte di BCE, tempesta, sia chiaro, che stanno per scatenare volontariamente i padroni dell’euro (dunque non certo per farlo crollare), obbligherà tutti ad accettare le prossime mosse. Il compito di ogni stato membro a questo punto sarà solo quello di preoccuparsi di rendere le riforme politicamente appetibili al popolo, ecco perché in Italia non poteva essere il PD a finire il lavoro. Serviva qualcuno che godesse di un ampio consenso popolare.
Questa quindi la grande funzione, appunto di marketing, del governo giallo-verde. La caccia al “nero”, se mi passate il termine, è in questo senso diventata uno strumento, appunto uno strumento di costruzione del consenso.
Sappiamo infatti perfettamente che l’immigrazione incontrollata è certamente una follia, oltre che un business. Sappiamo anche che così non risolviamo né i problemi di chi emigra, né quelli di chi accoglie. Tuttavia il problema non è risolvibile senza sovranità e senza un intervento sulle cause. Senza i soldi non è neppure possibile espellere chi delinque, che dal punto di vista dell’ordine pubblico, sarebbe poi il punto principale, addirittura prioritario allo stop dei flussi in quanto tali.
Respingere qualche barcone, peraltro mentre gli sbarchi continuano, ovviamente è per definizione marketing. Chiedere poi interventi europei e riforme è appunto un modo di convincere il popolo che la risposta debba essere europea e che stanno riuscendo effettivamente a cambiare questa Europa brutta e cattiva. Non avete sentito già dire che questo governo ha ottenuto con l’Europa più di quanto mai visto prima? Bene, ancora una volta, questo è marketing… 
Ma torniamo alla strategia. C’è, come vi ho detto, chi dice che stanno prendendo tempo, consolidando il consenso su temi, come appunto i migranti, per poi muovere guerra alla fortissima Ue sulla governance economica.
Tecnicamente è una balla tragicomica. Il Governo in due mesi non ha fatto un provvedimento che possa aumentare le nostre chance di non soccombere nel confronto con Bruxelles, la Grecia non ha insegnato nulla ai nostri novelli Tsipras. E per la cronaca ai tempi io in Tsipras un po’ credevo, lo ammetto… Nel mentre Bagnai mi dava del “coglione” ricordandomi che, chi non vuole uscire unilateralmente dall’euro, non combinerà mai nulla… aveva ragione lui! Lo strano è però che oggi i ruoli si sono invertiti… potenza delle poltrone…
Ma veniamo al dunque. Dal punto di vista monetario, ci fosse buona fede, in vista dell’imminente fine del QE, il Governo avrebbe dovuto dare immediatamente avvio alla creazione dei tanto sbandierati “minibot”. Tale azione non è affatto una cosa rapida in virtù dei tempi di stampa della zecca, servono oltre sei mesi per averne abbastanza in circolazione. Chiaro, i trattati, al di là di qualche sciocchezza detta da giuristi improvvisati, ed il silenzio quasi complice di altri giuristi ben più titolati, vietano i “minibot” poiché la politica monetaria, in senso omnicomprensivo, appartiene, ex artt. 2 e 3 tfue, all’Ue. 
La reazione europea alla loro creazione sarebbe stata immediata e violenta. Con lo Stato messo in condizione, già dopo 30 giorni, di non avere liquidità per stipendi e pensioni da pagare, salvo appunto a quel punto uscire tout court dall’euro. 
Ma ovviamente, se la vostra idea è che oggi si stanno solo preparando a battere i pugni con Bruxelles senza essere sotto scacco, i “minibot” erano da fare ieri. Anzi già ieri sarebbe stato tardi. Arrivare alla fine del QE senza mettere in atto il solo mezzo con cui millantavano di fermare Bruxelles, indica malafede o, nella più benevola delle ipotesi, grande impreparazione.
Poi nel mentre che voi comunque state a riflettere delle strategie occulte, mi spiace farvelo notare, Giuseppe Conte, il 28 e 29 giugno, al Consiglio Europeo ha fatto i famosi fatti. Quali sono? Ha accettato di potenziare il MES (il terribile fondo salva Stati che presta soldi in cambio di misure politiche gradite) e di completare l’Unione Bancaria, causa diretta già di fallimenti di varie banche italiane (d’altronde perché si chiamerebbe Unione Bancaria secondo voi? Perché alla fine del processo di integrazione dovrà rimanere solo uno sparuto gruppo di grandi banche europee). Ma non è finita qui, Conte altresì ha accettato anche di aumentare l’austerità, approvando  espressamente le raccomandazioni UE per la chiusura del semestre europeo. Nel nostro futuro avremo avanzo primario (ovvero soldi in meno per i cittadini) a livelli record  (3,7% del PIL nel 2020) e taglio delle pensioni (non d’oro), provvedimento parimenti contenuto nelle raccomandazioni approvate da Conte.
Anche qui si dice che è solo strategia, poi la legge di stabilità sarà diversa… ancora una volta è l’ignoranza tecnica a fregare il cittadino comune. La legge di stabilità è infatti vincolata, non può discostarsi dal DEF, altrimenti sarebbe incostituzionale. Tutto questo non solo per il pareggio in bilancio inserito nell’art. 81 Cost, ma soprattutto per la legge 243/12, la normativa di attuazione del pareggio in bilancio firmata da Giorgetti e schizzofrenicamente votata dalla Lega Nord.
Se con la legge di stabilità si volesse fare qualcosa, prima andrebbe modificata tale norma di attuazione, consentendo di discostarsi dagli obiettivi di bilancio con maggiore semplicità o, meglio ancora, prevedendo che le coperture per nuove leggi comportanti spese siano fornite con l’emissione di biglietti di stato. Tutto questo lo potrebbe mettere in essere un governo che giuridicamente volesse dare battaglia. 
Ma chiaramente l’exit non è solo questo, per ora vi ho parlato solo di banalità di cui si è detto e ridetto in questi anni. L’exit infatti è prima di tutto il necessario piano industriale per una maggiore indipendenza del Paese. È l’interdipendenza economica il vero problema, la sola autentica barriera tra noi e la libertà. Parlo dell’impossibilità di uno stato, il giorno dopo l’exit, di garantire ai cittadini la sussistenza alimentare, l’energia e i farmaci, citando solo i settori davvero dove si parla di vita o di morte.
D’altronde i grandi gruppi finanziari sovranazionali da sempre considerano l’interdipendenza economica la via per piegare gli stati, e di riflesso i popoli, al loro volere. La moneta da sola non basta perché, se uno stato è tale, per decisione politica, torna a crearla dal nulla, liberandosi così da ogni potenziale ricatto. L’altro modo per essere indipendenti è poi avere un esercito tale da rappresentare un valido deterrente ad ogni aggressione, anche economica, ma questo è un altro discorso.
Ad ogni buon conto, per quanto qui interessa, se il Governo si stesse preparando davvero oggi farebbe due cose. Primo parlerebbe chiaramente della necessità di una nuova IRI e di un intervento massiccio dello stato in economia a garanzia della nostra indipendenza, ergo della nostra sicurezza nazionale. Oggi il consenso all’intervento dello Stato non c’è nella popolazione perché questi sciagurati al timone non ne hanno mai parlato, neppure in campagna elettorale. Anzi a dirla tutta, specialmente l’impresentabile Lega Nord, ha sempre parlato di meno stato come necessità, il che è perfettamente funzionale all’ordoliberismo. Ovviamente, ed è il secondo punto, oltre parlarne, il Governo dovrebbe agire subito per avere il controllo almeno nei tre settori chiave citati. Subito significa ancora una volta con decreti da fare ieri, non domani!
Invece il governo che fa? Emana il decreto dignità con cui fa marketing con la lotta alla ludopatia e la riduzione della portata e dell’applicazione dei contratti a tempo indeterminato. Sia chiaro non amo il gioco d’azzardo e non stimo Boeri, ma sono competente a differenza dei somari al timone del Paese. Dunque so perfettamente che, dentro l’euro, senza precariato, neppure si lavora. Combattere il contratto a tempo determinato significa creare, sic et simpliciter, più disoccupati. Ma nessuno ha avuto l’onestà intellettuale di ammetterlo. 
Chiaro che solo uscendo dall’euro si può tornare a dare dignità al lavoro e contratti a tempo indeterminato. I privati assumeranno quando la domanda interna ripartirà! Non è l’offerta a creare la domanda! Direttamente dal tema lavoro deriva anche un altro fondamentale intervento che lo stato dovrà attuare in parallelo al piano industriale: la massiccia assunzione di dipendenti nel settore pubblico fino al raggiungimento della piena occupazione. Fatto ciò scoprirete anche che questa azione, oltre ridare davvero dignità al popolo e far ripartire l’economia, ridurrà il rapporto debito/pil, attraverso una maggiore crescita. 
Insomma la sola vera speranza di evitare gli USE è oggi un popolo che spontaneamente faccia crollare il consenso di questi impostori o di questi colossali ignoranti.
Non c’è più tempo. 
Avv. Marco Mori, CasaPound Italia – autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea”, disponibile on line su ibs

giovedì 19 luglio 2018

Avv. Marco MORI: "Giuseppe Conte: “l’euro è irreversibile”. !!! (Sigh!)


leggi tutto. CLICK QUI:
http://www.studiolegalemarcomori.it/conte-leuro-e-irreversibile/
"Tale aspetto è ben noto ai sedicenti sovranisti che, non a caso, hanno abbandonato un linguaggio euroscettico con largo anticipo rispetto alla salita al potere, in modo da mantenere la popolazione all’oscuro di quanto accade realmente.
D’altronde è più semplice far finta di essere pro italiani respingendo qualche barcone, che prendere a calci nel culo JP Morgan o Goldman Sachs… e sul punto vi dirò un segreto, il problema dei migranti è sempre un frutto avvelenato del liberismo, solo spazzando via i grandi accentramenti di ricchezza, ormai consolidatisi nelle mani di pochi, è possibile intervenire anche su questo aspetto.
Alla fine è un compromesso accettabile oppure no? Soffrire un po’ di tempo per poi essere liberi e di esempio al mondo intero è un prezzo che possiamo pagare? Voi che non ricevete, a differenza di Borghi e Bagnai, un cospicuo bonifico ogni mese per prendere per il culto gli italiani forse potere essere d’accordo con me…"

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Conte: “l’euro è irreversibile”.
·       By Marco Mori in In EvidenzaNews
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Che il governo giallo-verde non fosse un governo sovranista doveva essere chiaro immediatamente a qualsiasi persona che si fosse informa sui fatti e i contenuti, anziché sugli spot televisivi. Il mio no al corteggiamento della Lega Nord è stato determinato proprio da questa consapevolezza ovviamente, consapevolezza che traeva origine da fatti oggettivi ed incontestabili. 
Sovranità e dunque essere sovranisti significa voler riscattare l’indipendenza e il potere d’imperio della nazione per esercitarlo in conformità con la nostra Costituzione, che come noto mette al bando l’ideologia liberista ponendo all’iniziativa privata il paletto invalicabile dell’utilità sociale. 
Attuare politiche sovraniste implica quindi restituire l’Italia al nostro popolo e ripristinare la democrazia, oggi sospesa per volere di gruppi di potere economico sovranazionali, che neppure si nascondono più. Ormai il potere economico interagisce sfacciatamente e pubblicamente con la politica, attraverso le associazioni che ha creato.
Al contrario, qualsiasi posizione che invece comporti una negoziazione dei limiti imposti dal vincolo esterno non appartiene al sovranismo, ma al collaborazionismo. Accettare di migliorare la vita in cella è ben diverso dal decidere di rompere la gabbia.
Eloquente sul tema un recente tweet di Claudio Borghi, a cui inevitabilmente ho dovuto rispondere con una “botta” di cretino. Ma se l’è meritata tutta, perché è difficile leggere certe idiozie da chi diceva di stare dalla tua stessa parte.
Nel merito dei fatti vi rammento che il programma di governo si è posto fin dal principio in ottica collaborazionista. Infatti, anziché essere diretto al riscatto della sovranità, è diretto ad attuare ulteriori cessioni della stessa rafforzando, cito testualmente dal punto 29 dell’accordo di governo, incisività e capacità decisionale dell’UE nelle materie di sua esclusiva competenza. Sempre il programma di governo parlava di cittadinanza europea e della necessità di portare avanti il processo d’integrazione.
Paolo Savona, gruppo Aspen (a proposito di poteri economici sovranazionali), ha messo al primo punto della sua personale agenda la creazione della cittadinanza europea. Inutile sottolineare che se esiste un cittadino europeo, deve necessariamente esistere anche uno Stato europeo. Ed ecco il punto centrale, la bussola del governo, è quella di traghettarci verso gli United State of Europe, senza reazioni popolari tali da fermare il processo.
Ovviamente la carota per spingerci ad accettare le ulteriori cessioni di sovranità necessarie a completare il progetto europeo sarà, come già ventilato dagli esponenti del governo, quella della fine dell’austerità. Essa sarà attuata attraverso la creazione di una banca centrale prestatrice illimitata di ultima istanza, punto ormai condiviso da tutti i paesi europei stremati da una crisi interminabile. 
Tuttavia, a riprova che gli USE non saranno una democrazia, la banca resterà completamente indipendente dalla politica. Questo è un punto centrale e fondante poiché, in sostanza, chi controllerà la Banca Centrale imporrà necessariamente, come avviene oggi, l’agenda politica. Gli ex cittadini, ormai ridotto al ruolo di sudditi, saranno tenuti ad un livello accettabile di sopravvivenza affinché non si ribellino.
Conseguentemente a questa scelta di campo, una scelta ribadiamolo collaborazionista e rilevante sul piano penale oltre che necessariamente drammatica negli effetti che avrà, si è posta la linea sulla governance economica annunciata dai Ministri Tria e Savona. Riduzione della spesa corrente, prosecuzione delle riforme (alla faccia della discontinuità con i governi precedenti), aumento dell’avanzo primario, taglio delle pensioni, completamente dell’Unione Bancaria (ovvero distruzione del risparmio), potenziamento ed impiego del MES, il meccanismo europeo di stabilità che in cambio di prestiti imporrà coattivamente le consuete riforme di lacrime e sangue, diventando così una specie di Fondo Monetario europeo.
Il taglio delle pensioni è peraltro la vera chicca dell’accordo preso da Conte al Consiglio Europeo del 29 giugno scorso in cui ha approvato le raccomandazioni specifiche fatte all’Italia per la chiusura del semestre europeo. Esse contemplano espressamente detto taglio oltre che l’inasprimento dell’austerità. Infatti per l’ultimo passo avanti verso l’integrazione europea sarà prima necessaria la presenza di una crisi visibile e conclamata.
Peraltro il Presidente Conte, intervistato da Il Fatto Quotidiano, non poteva essere più esplicito sul punto, emulando un vecchio adagio di Mario Draghi, ha tuonato: “l’euro è irreversibile”. 
Ecco che il criminale metodo di governo della moneta unica, causa unica della crisi, mezzo per obbligarci a cedere la sovranità nazionale (come ha confessato anche un certo sicario della Commissione Trilaterale chiamato Mario Monti), viene cristallizzato per sempre anche nell’immaginario collettivo.
Ovvio infatti che simili dichiarazioni, fatte da un governo oggi amato dal popolo, che ovviamente non può, suo malgrado, disporre di conoscenze tecniche adeguate per comprendere immediatamente che, le politiche tanto odiate con il PD non sono affatto finite ma hanno solo cambiato il loro esecutore, fanno tornare il sovranismo indietro di almeno dieci anni.
Perché il pensiero collettivo a questo punto sarà: “se lo dicono loro che sono al nostro fianco, allora sarà vero, l’euro si può cambiare e cambiare l’euro è preferibile visto che uscirne è troppo complicato”. Ovvio che in questo contesto il ruolo di chi attacca Salvini adducendo la sua essenza sovranista/fascista è assolutamente funzionale a distruggere il sovranismo stesso. Un’operazione già vista in passato, come si è usata la sinistra per spazzare via i diritti dei lavoratori, oggi si usano i finti sovranisti per spazzare via la Repubblica. Operazione peraltro già vista anche in tempi recenti in Grecia, dove Syriza ha preso per mano il dissenso è lo ha completamente disattivato. Quando la gente capirà sarà ovviamente tardi, forse troppo tardi per evitare che si arrivi al consueto epilogo a cui porta ogni dittatura, il sangue.
Un’ultima stoccata la dedico a chi ancora, ormai in modo quasi comico, insiste nello sperare in una strategia nascosta. Chi lo pensa realmente non ha la più pallida idea di cosa significhi, all’atto pratico, lasciare l’euro.
L’exit non è questione monetaria, la moneta, ormai dovreste averlo capito, si crea dal nulla in assenza di qualsivoglia contropartita. Non è un bene finito e per imporre ai cittadini di usarla e richiederla bastano le tasse. Il problema dell’exit è dunque legato all’interdipendenza economica tra gli Stati. Fin dagli albori della nascita delle associazioni di categoria della grande finanza, quali ad esempio la Trilaterale di David Rockefeller, il punto centrale per mettere il guinzaglio alle democrazie, e a quel fastidioso impiccio che rappresenta la sovranità popolare, era trovare un metodo per mettere gli Stati con le spalle al muro, per ricattarli concretamente. 
Ovvio che se il fabbisogno alimentare, energetico o sanitario, tanto per fare alcuni esempi, di un popolo dipendono da filiere produttive che non sono sul territorio soggetto al potere d’imperio di quel popolo stesso, non ci sono margini di manovra. O si fa ciò che ci chiede chi ci consente di sopravvivere, oppure ci si trova in immense difficoltà.
L’exit si può dunque fare in segreto? Il solo pensarlo è idiota. L’exit si può fare solo spiegando alla gente, per filo e per segno, la gravità del momento, l’importanza della libertà, valore per il quale è accettabile anche di pagare il prezzo del sacrificio della proprio stessa vita. La gente dovrà sapere che l’exit non sarà una passeggiata perché il piano industriale necessario ad avere la nostra autonomia non sarà pronto dall’oggi al domani. O meglio il piano deve essere pronto prima di andare al governo, ma una volta lasciata la gabbia, la sua attuazione pratica è lunga.
Se l’italexit non comportasse il crollo globale del sistema liberista, cosa auspicabile ma oggettivamente improbabile, l’Italia si troverà sola (speriamo anche in accordi bilaterali, ma non si può subordinare la libertà ad essi). Dovremmo rimboccarci le maniche per superare ogni conseguente difficoltà. Sono appunto prevedibili mesi se non forse qualche anno, di grandi difficoltà, prima di vedere i benefici immensi di questa scelta. La tecnologia però, va detto, rende più facile questa strada di quanto non lo fosse solo pochi anni fa. Oggi l’autonomia non è più un miraggio e l’Italia, prima che l’euro ci azzeri completamente, è ancora un Paese di grandi eccellenze.
Ecco quindi, tornando al tema, che solo il consenso politico, che deriva da una totale comprensione da parte del popolo della ragione più profonda per cui saranno attuate queste scelte, potrà consentire di adottare i provvedimenti necessari a tornare un Paese economicamente autarchico e dunque in cui il popolo sarà pienamente sovrano.
Tale aspetto è ben noto ai sedicenti sovranisti che, non a caso, hanno abbandonato un linguaggio euroscettico con largo anticipo rispetto alla salita al potere, in modo da mantenere la popolazione all’oscuro di quanto accade realmente.
D’altronde è più semplice far finta di essere pro italiani respingendo qualche barcone, che prendere a calci nel culo JP Morgan o Goldman Sachs… e sul punto vi dirò un segreto, il problema dei migranti è sempre un frutto avvelenato del liberismo, solo spazzando via i grandi accentramenti di ricchezza, ormai consolidatisi nelle mani di pochi, è possibile intervenire anche su questo aspetto.
Alla fine è un compromesso accettabile oppure no? Soffrire un po’ di tempo per poi essere liberi e di esempio al mondo intero è un prezzo che possiamo pagare? Voi che non ricevete, a differenza di Borghi e Bagnai, un cospicuo bonifico ogni mese per prendere per il culto gli italiani forse potere essere d’accordo con me…
Avv. Marco Mori, CasaPound Italia – autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea”, disponibile on line su ibs



sabato 14 luglio 2018

I veri occhi vedono le vere menzogne - Documentario Terra Piatta 2018 (D. Tinelli)

I veri occhi vedono le vere menzogne - Documentario Terra Piatta 2018
Dal canale Hibbeler Productions https://youtu.be/WogsSOrr0l8

LE MENZOGNE DELLA NASA. La nostra Cristoforetti è ASTRONAUTA? NO.. E' ASTRO-NO-NAUTA (ASTRONOT). Confrontiamo le stelle come le vediamo noi coi nostri telescopi e come ce le pubblica la NASA. Vediamo la differenza di un tramonto di un sole distante milioni di chilometri ed il nostro sole attuale. Siamo vittime di una grande presa in giro?!!!

Per condividere, copia-incolla: https://youtu.be/57RK6p9p6bM

"L 'indottrinamento è arrivato al punto tale che se vai in giro dicendo che la terra è piatta ti  prendono per deviato, se invece vai affermando che la terra è una pera, sei uno intelligente, e magari qualcuno crederà che sei laureto in astrofisica, perchè solo una mente superiore può pensare alla terra come una PERA ROTANTE, peduncolo annesso." (Mario Rossi)

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the actor Adam West was hired by NASA to play Neil Armstrong in the fake moon landing: here is proof

(source) May 31 2015

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Wires on Astronaut Exposes NASA's Fake Anti-gravity: 'ISS Is Really on Earth

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venerdì 13 luglio 2018

Generazione intorpidita (Dino Tinelli) - Nuova Generazione Mondiale. Mancanza del sentimento naturale

ASSISTI AL VIDEO:

Dino Tinelli  -  Pubblicato il 12 lug 2018
Dal canale di Nature Restored: https://youtu.be/amUBAs52Ucs

"L'Ordine Mondiale ha già creato una Nuova Generazione Mondiale. È la combinazione di tutte le generazioni in un'unica esistenza intorpidita. Abbiamo visto il nostro mondo cadere in uno stato di apatia altamente autodistruttivo (non mi interessa). 

Ora stiamo cominciando a vedere che il nostro mondo cade ancora di più mentre cominciano a provare intorpidimento completo (non importa se lo faccio o se non mi interessa, non riesco a provare assolutamente la felicità). 

Come il nostro mondo apatico, un tempo provava piacere ridendo dei cospiratori (simili a folletti lunatici col cappellino di carta stagnola), deridendoli per l'occhio nei triangoli, le piramidi e addirittura per uno spot pubblicitario ufficiale delle “Doritos”, adesso il nostro apatico mondo diventava improvvisamente intorpidito (non ridono più per i "teorici della cospirazione”. 

Viviamo in un mondo di assoluta mancanza del sentimento naturale. Non l’avete ancora notato? Guardatevi bene intorno. Anche i più bei sorrisi e le risate nascondono emozioni negative. 

Come solo poche emozioni positive sono veramente autentiche, quasi tutte le altre non sono sincere. In questo video, diamo un’occhiata a quella che sembra essere una semplice dipendenza, ma che si rivela essere qualcosa di molto più dannoso."